L’industria alimentare che produce e vende le
confezioni di latte di origine animale, ultimamente ha tenuto a precisare che è
corretto definire latte solo quello di origine animale, quindi i cosiddetti “latti
vegetali” (Riso, Mandorle, Farro, Avena, Soia etc…) devono essere definiti
bevande.
Leggendo la definizione di latte sulla
Treccani infatti questo sembra essere corretto, infatti cito testualmente:
“Il
latte è il prodotto della secrezione delle ghiandole mammarie funzionanti nelle
femmine dei Mammiferi destinato ad alimentare la prole. Si presenta come un
liquido bianco opaco ed è un alimento completo e indispensabile nel primo
periodo della vita. ” (fonte Treccani)
Ad essere precisi però per la trasparenza e
la corretta informazione è necessario anche specificare di quale latte si
tratta.
Se parliamo di latte senza aggiungere altro
in realtà diamo un informazione parziale almeno ché non ci riferiamo al latte della nostra specie.
Inoltre anche definire il latte umano come “latte
materno” è comunque una definizione parziale, infatti il latte come recita la
Treccani è sempre e comunque latte materno destinato ai propri cuccioli : “Il
latte è il prodotto della secrezione delle ghiandole mammarie funzionanti nelle
femmine dei Mammiferi destinato ad alimentare la prole.”
Quindi la definizione corretta da utilizzare
per le confezioni di latte animale in vendita dovrebbe essere: “Latte Materno di Vacca” … o di pecora
o di capra …
Questo articolo è solo per rispondere alle
precisazioni in merito al latte fatte probabilmente per motivi commerciali dall’industria
alimentare.
Credo però che per i loro interessi economici
sarebbe controproducente essere precisi e chiari al 100% perché leggere sulle
confezioni “Latte Materno di Vacca”
potrebbe nuocere ai loro affari, perché potrebbe portare i consumatori a
riflettere ad esempio sul fatto che siamo l’unica specie a consumare latte di
un’altra specie e soprattutto in età adulta.
All’industria alimentare (del latte, ma non
solo) conviene perciò che noi consumatori restiamo inconsapevolmente vittime
dell’ipnosi alimentare e non ci facciamo troppe domande.
A noi conviene invece svegliarci, aprire gli
occhi e la mente ed iniziare a pensare e riflettere con la nostra testa,
smettendo di essere consumatori inconsapevoli ed iniziando ad essere
consapevoli di cosa mettiamo nei nostri piatti … e nei nostri bicchieri … anche perché in gioco c’è la nostra salute,
ma anche (e soprattutto) la salute di altre specie senzienti e dell’intero pianeta.
“Nell'era
dell'informazione, l'ignoranza è una scelta.” (Donald Miller)
Informazioni molto utili sul latte le trovate
qui: www.infolatte.it
Felice Vita
Salvatore