Recentemente l'organizzazione
internazionale Anonymous
for the Voiceless è stata accusata di non essere intersezionalista
ed alcuni/e attivisti/e in Italia ed all'estero si sono allontanati da AV per
unirsi ad un altro movimento.
Ma partiamo dal principio ... cos'è
AV ?
"Anonymous
for the Voiceless (AV) è un'organizzazione no-profit per i diritti degli
animali (...) Con una posizione abolizionista contro tutte le forme di
sfruttamento degli animali, teniamo manifestazioni in tutto il mondo con
l'obiettivo di dare al pubblico la possibilità di vivere vegan e parlare per
gli animali.
Quindi chi è AV? In poche parole,
siamo una voce contro l'ingiustizia più grande e più antica della storia.
Anonymous for the Voiceless mantiene
una posizione abolizionista contro lo sfruttamento degli animali e promuove un
chiaro messaggio vegano. Mentre combattiamo contro lo specismo (una forma di
discriminazione), non tolleriamo discriminazioni, bullismo o molestie di alcun
tipo all'interno della nostra organizzazione. Ci aspettiamo che chiunque ci
rappresenti sia rispettoso e inclusivo nei confronti delle persone di tutti i
gruppi politici, razziali, religiosi, culturali e di qualsiasi altro gruppo.
Siamo indipendenti da qualsiasi appartenenza politica o religione e non
desideriamo promuovere nessuno dei nostri eventi. Qualsiasi persona o gruppo
che non accetta di sostenere i valori indicati in questa dichiarazione non è il
benvenuto a rappresentarci come organizzatore o volontario."
(dal sito Ufficiale di AV:
www.anonymousforthevoiceless.org)
Cos'è l'intersezionalità ?
"L’intersezionalità,
è un modo di pensare sulla natura e sulle cause della diseguaglianza sociale il
quale sostiene che gli effetti delle molteplici forme di oppressione siano
cumulativi e, come suggerisce il termine stesso, intrecciati. Non solo
razzismo, sessismo, omofobia, disabilità, bigottismo religioso e il cosiddetto
“classismo” provocano dolore e danni nella vita di molte persone, ma due o più
tipi di oppressione possono essere vissuti simultaneamente nella vita di
determinati individui o di settori di popolazione".
(dal
sito: www.lavocedellelotte.it)
*******
Iniziamo
con il dire che in molti siti in cui si parla di intersezionalità
non si elenca tra le discriminazioni lo Specismo e non si accenna agli Animali
come soggetti di diritto, ma si parla sempre e solo di individui Umani. Detto
questo non capisco perchè un 'organizzazione per i diritti degli Animali non
Umani, come AV, dovrebbe dichiararsi espressamente intersezionalista.
Comunque
non dichiararsi intersezionalista non vuol dire tollerare o approvare razzismo,
omofobia o alcun tipo di discriminazione anche perchè è
espressamente scritto nelle linee guide di AV che forse è bene riportare di
nuovo :
" ... Mentre combattiamo contro
lo specismo (una forma di discriminazione), non tolleriamo discriminazioni,
bullismo o molestie di alcun tipo all'interno della nostra organizzazione. Ci
aspettiamo che chiunque ci rappresenti sia rispettoso e inclusivo nei confronti
delle persone di tutti i gruppi politici, razziali, religiosi, culturali e di
qualsiasi altro gruppo. Siamo indipendenti da qualsiasi appartenenza politica o
religione e non desideriamo promuovere nessuno dei nostri eventi. Qualsiasi
persona o gruppo che non accetta di sostenere i valori indicati in questa
dichiarazione non è il benvenuto a rappresentarci come organizzatore o
volontario..."
Perfettamente in linea con le linee
guida di AV gli attivisti che hanno discriminato o inneggiato a violenza,
razzismo etc ... sono stati prontamente allontanati da AV come previsto.
Quindi AV anche non dichiarandosi
espressamente intersezionalista, ha dimostrato che i suoi valori non tollerano
alcuna forma di discriminazione.
Detto questo non capisco le critiche
e non comprendo il comportamento di alcuni/e attivisti/e.
L'intersezionalità è un nobile modo
di pensare, ma quanti movimenti o organizzazioni conoscete che siano
completamente intersezionali ? Conoscete movimenti per i diritti delle donne,
delle razze, dei LGBT che includono nelle loro linee guida lo stile di vita
Vegan o accettino solo attivisti/e Vegan ?
Pretendere che ogni organizzazione
per i diritti porti avanti contemporaneamente tutti i tipi di
battaglia alla discriminazione è utopistico e porta solo a divisioni.
Inoltre AV è stata anche contestata
da attivisti/e pro-intersezionali perchè inclusiva verso qualsiasi orientamento politico, anche con chi ha un orientamento
politico di destra; ma io mi chiedo: allontanare attivisti/e per il solo loro
colore politico (anche se non hanno manifestato alcuna forma di razzismo,
omofobia etc) non è una discriminazione (politica)? Si può decidere di votare
per un certo partito per svariati motivi (politiche economiche ad esempio) che
nulla centrano con le eventuali potenziali discriminazioni che quel partito
potrebbe commettere.
Decidere quindi di punto in bianco di
lasciare un organizzazione come AV basandosi sui futili motivi sopraelencati,
mi sembra davvero una scelta poco utile e poco lungimirante per la diffusione
della Verità e per la liberazione Animale.
Le etichette dividono e sono poco
funzionali alla causa, in qualsiasi contesto, "dividi et impera" è
sempre stato il motto di chi detiene il potere ed il potere (economico e non
solo) oggi è detenuto dalle multinazionali che basano la loro economia anche e
soprattutto sullo sfruttamento Animale. Dividendoci e creando malumori
all'interno di AV abbiamo fatto un bel favore a chi detiene il potere ed ancora
una volta abbiamo perso di vista l'ingiustizia più grande: miliardi di Animali
che vengono segregati, maltrattati, uccisi, smembrati e mangiati impunemente
... per me questa è l'ingiustizia più grande della storia dell'umanità ... Gli
esseri umani di qualsiasi razza, genere, preferenza sessuale etc, anche se
vengono ancora talvolta discriminati sono tutelati dalla legge, gli Animali non
Umani NO!
Auguro a tutti/e gli/le attivisti/e
che siano in AV o fuori di AV di continuare in modo proficuo a
diffondere la Verità ed a sensibilizzare le coscienze verso il Cambiamento ed
auspico che in futuro smettiamo di cadere nella trappola delle etichette e
delle divisioni.
Felice Vita
Salvatore