giovedì 17 settembre 2015

È più utile o dannoso?

Questo articolo è frutto di una riflessione personale e non vuol essere di certo un'accusa o una critica, ma mi piacerebbe che fosse solo un invito a considerare altri punti di vista.


Personalmente ritengo che nell’ambito dell’attivismo Vegan immagini troppo cruente e un atteggiamento troppo aggressivo possano allontanare più persone di quanto ne sensibilizzano!

Questo è il mio personalissimo pensiero e difficilmente arriverò a pensarla diversamente anche perchè se è ammissibile  poter cambiare idea,  ritengo che ci debbano essere dei principi, su cui basare la propria filosofia di vita, che non possono cambiare con tanta facilità.

Difficilmente inoltre risponderò alle solite sterili critiche che vengono fatte a questo modo di pensare obiettando che: “bisogna dar voce a chi non si può difendere” .
È ovvio che bisogna farlo, e chi dice il contrario? Ma per me è ancora più ovvio che si possa dar voce agli animali non umani in tanti modi. 
Possiamo fare qualcosa nel loro interesse ogni qualvolta ci sediamo a tavola, ogni volta che parliamo alle persone in modo sereno e pacifico delle infinite motivazioni della scelta Vegan e cruelty-free, ogni volta che invitiamo delle persone ad avvicinarsi e conoscere il nostro Mondo magari in occasione di una conferenza sulla salute, un aperitivo, un pic-nic o altro …

Difficilmente risponderò a tali solite sterili critiche soprattutto sul web non perché “rifuggo le conversazioni” o non ho argomenti ma solo perché ritengo che essere di esempio con il proprio stile di vita, condurre un attivismo pacifico e non attaccare e giudicare gli altri non significhi “starsene in silenzio”, non fare nulla e fregarsene del prossimo, ma vuol dire arrivare dove l’aggressività non arriva, vuol dire far aprire le persone ed avvicinarle a noi anzichè farle chiudere ed allontanare.

Difficilmente risponderò alle solite sterili critiche infine, perché non voglio  ulteriormente alimentare e dare energia ad atteggiamenti di rabbia e contrapposizione!

Ci si può avvicinare a questo stile di vita in tanti modi e ritengo che nessuno sia più giusto o nobile di un altro.

Comunque non è mia intenzione criticare nessuno, ognuno di noi è giusto che porti avanti quello in cui crede ed ogni forma di attivismo può essere utile alla causa.
Quello che ritengo opinabile e discutibile è invece l’atteggiamento di presunta superiorità morale che certe persone ostentano nei confronti di chi non la pensa esattamente come loro!

Ma anche quest’atteggiamento (come quasi tutto al mondo) ha i suoi lati positivi, infatti se sono arrivato a scrivere questo post (che spero chiarisca il mio pensiero a riguardo dell’attivismo) è proprio grazie a questo … J
Quindi grazie a loro e Felice Vita a tutti.

Salvo

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P.S Per quanto riguarda lo schiavismo e su come si sia arrivati alla sua abolizione (ed ai parallelismi con la nostra causa) consiglio di leggere quanto segue:

MOVIMENTI RIVOLUZIONARI:  LEZIONI da IMPARARE, ERRORI da NON RIFARE



Tutti sappiamo che la schiavitù negli Stati Uniti è stata abolita grazie ad un movimento leggendario, quello abolizionista, che si è attivato a tutti i livelli per il raggiungimento di questo scopo, dalla strada alla politica, dall'arte alla filosofia,  un movimento che lottava contro un fronte potente che voleva mantenere lo status-quo, e i propri fortissimi interessi economici.

Grazie all'impegno degli attivisti del movimento abolizionista, alcuni stati del nord abolirono la schiavitù per legge già nel 1770, ma fu solo nel 1865 che la Costituzione Americana vi pose fine in tutti gli Stati e altri decenni ancora prima che le persone di origine africana godessero di pari diritti dei bianchi...

Servirono più di 100 anni di lotte, di dibattiti filosofici, di informazione e volantinaggio di massa, di libri importanti scritti sull'argomento, di associazioni nazionali potenti come la Anti-Slavery Society, di campagne di sensibilizzazione tra la gente comune, di varie leggi politiche sempre più a favore degli schiavi, di molto coraggio individuale e di gruppo, di marce di protesta pacifiche, di disobbedienza civile  e addirittura di una guerra civile, prima di arrivare all'ambito risultato.

Molti dei primi sognatori non arrivarono mai a vedere quello storico giorno, ma avevano posto le basi per arrivarci.

Lo stesso si può dire di tutti i più grandi movimenti pacifici che hanno portato enormi cambiamenti tangibili nella vita di tutti i giorni per milioni di persone: dal movimento femminista a quello per i diritti sociali: niente è stato regalato dall'alto in un colpo solo e tutto insieme, niente è successo dalla notte al giorno, e niente è stato raggiunto solo grazie al lavoro di persone PURE...

Quello che è sicuro è che per le vittime, per chi soffriva e subiva torture ed abusi, tutto è sempre successo troppo lentamente...
  
COSA HA RALLENTATO LA VITTORIA DEL MOVIMENTO ABOLIZIONISTA?
DIVISIONI su DIVISIONI

Avrebbero potuto realizzare un pò prima il loro obiettivo gli abolizionisti, e salvare migliaia di schiavi in più?

Forse sì, se non fossero stati così divisi tra di loro.
Quello che si ricorda meno infatti è che anche all'interno del movimento abolizionista c'erano varie divisioni e fazioni.

Per esempio,  ai tempi della schiavitù negli Stati Uniti non tutti gli abolizionisti uomini avevano voglia di lottare insieme al "sesso debole", che al tempo non aveva neppure il diritto di voto.
Prendevano le distanze da chi lo faceva, evitando quindi collaborazioni che sarebbero state molto proficue, e sparlando di queste loro "compagne di lotta".

Solo I MASCHI si consideravano puri e degni abbastanza di questa lotta...

Una follia, e un enorme spreco di tempo e di vite umane, dato che i testi storici ci ricordano che le donne poi hanno giocato un ruolo cruciale  nel movimento anti-schiavitù e poi per i diritti dei neri
(basti pensare a Rosa Parks).

Inoltre, il movimento abolizionista partì, come comprensibile, da posizioni fortemente etiche.
Qualcuno però cominciò a fare leva anche su temi religiosi, e infine su quelli economici(avere schiavi era poco proficuo per l'economia, si fece capire, dato che il futuro andava nella direzione di operai specializzati e più efficienti...).

Non tutti gli abolizionisti però erano d'accordo a collaborare con la religione organizzata, o ad entrare in ambiti economici e politici.
Eppure,   ci dice la storia che ogni posizione ha aiutato enormemente ad aumentare il dibattito popolare sulla schiavitù,  e a portare alla causa più simpatizzanti,rendendo più forte la loro voce nella società, fino al successo finale.

Chi ha pagato per queste lotte e divisioni intere?
Solo gli schiavi.

Nel nostro caso, solo gli anmali...

PIU' ATTIVISTI e PIU' VEGANI SIAMO,  puri ed impuri,
MEGLIO E' PER TUTTI GLI ANIMALI

I paralleli tra la lotta abolizionista con il mondo dell'animalismo sono lampanti.

Forse è tempo di imparare qualcosa dalla storia , anche perchè la lotta animalista va avanti da ben più di 100 anni, eppure i  risultati su grande scala stanno cominciando a vedersi solo da poco (chissà come mai n.d.r.)

Tratto da: Vegan in Italy

2 commenti:

  1. Sono pienamente d'accordo, le persone si convincono con l'esempio, dare l'immagine di "fanatici" rafforza maggiormente il pregiudizio e ottiene l'effetto contrario

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